4 CHIACCHIERE CON VALERIO HELD

Attitudine, conoscenza e competenza. Per me, questi tre fattori, sono parte fondamentale quando bisogna parlare seriamente di un qualcosa. Ed è per questo motivo che ho deciso di coinvolgere il mio amico amicissimo Valerio Amedei in questa intervista, grandissimo cultore del mondo di Topolino a 360°, ma, soprattutto, amante viscerale di Paperinik.

Potevo lasciarlo fuori? Assolutamente no.

Innanzitutto grazie per averci dedicato il tempo per questa chiacchierata! 

Noi ti conosciamo soprattutto come disegnatore di Topolino, per cui inchiostri da più di trentacinque anni. La maggior parte delle tue storie sono ambientate a Paperopoli: c'è qualcosa che ti porta a preferire i Paperi ai Topi, sia nello stile grafico che in quello narrativo? 

Solitamente la scelta della sceneggiatura è decisa dalla redazione in base alle nostre capacità e attitudini grafiche, devo dire che mi sono trovato spesso storie con i paperi che, comunque preferisco rispetto a quelle con Topolino, un personaggio molto bello ma difficile da realizzare correttamente. Le storie con i paperi le trovo più’ avventurose e danno spesso spunti grafici di effetto, i personaggi si adattano molto di più’ a una recitazione a volte più’ esasperata. La storia con Topolino rimane comunque, per tutti gli autori una “palestra” professionalmente indispensabile!

Il tuo stile sul Topo è al contempo moderno e tradizionale e non mancano elementi distintivi che ti caratterizzano: Credi che per essere un buon disegnatore sia più importante la duttilità di adattarsi all’opera o l’unicità dello stile? 

Sono davvero contento di non essere definito un puro disegnatore classico, nel mio lavoro mi confronto sempre con il lavoro dei miei colleghi e per quanto possibile cerco di cogliere spunti nuovi per i miei disegni. Credo che un buon disegnatore sia quello che riesce a fondere bellezza grafica e leggibilità, cosa indispensabile per i lettori. 

 

Negli anni hai preso parte a diverse saghe “seriali” sul Topo (ricordiamo "Wizard of Mickey" e "Zio Paperone e i tesori del grande blu" tra le ultime in ordine di pubblicazione). Preferisci collaborare a progetti dalla lunga stesura di cui non sei l’unico illustratore o preferisci le storie autoconclusive su cui puoi avere il controllo dalla prima all'ultima tavola? 

Ti confesso che mi sarebbe piaciuto disegnare tutte le storie di “Zio Paperone e i tesori del grande blu” le trovo davvero avventurose e piene di spunti grafici d’effetto. Ho disegnato molte storie non “seriali”, difficilmente mi è capitato di annoiarmi a realizzarle, amo particolarmente le storie con accenni storici, in costume per intenderci! 

Negli anni sei stato testimone di numerosi mutamenti sul Topo, come il passaggio dell'edizione da Disney Italia a Panini, la distribuzione degli albi anche in formato digitale, o i numerosi cambi di direzione del giornale. Quali credi che siano le più grandi differenze del Topolino di oggi da quello di 30 anni fa? 

La forza del settimanale è sempre stata la grande duttilità’ ai cambiamenti sociali, uno sforzo che prosegue anche in questi anni, sforzo che coinvolge redazione e tutti noi autori. Rispetto a quando ho cominciato le differenze ci sono, siamo molti più’ autori e a mio parere meno libertà’, libertà’ grafiche intendo, Disney e’ molto più’ attenta alle tematiche di oggi, attenzioni, forse un po’ esagerate. Vedo in questi anni una ricerca di una qualità’ grafica sempre più’ vicina alle esigenze dei lettori, una grafica più’ scattante, energica !!! 

 

C’è uno sceneggiatore o un'opera a cui avresti sempre voluto lavorare anche se non c’è stata (ancora!) occasione? Anche (e soprattutto!) al di fuori del panorama di Topolino, sia chiaro!  

Questo è un argomento che sto prendendo in considerazioni in questi anni, più’ che sceneggiatori, scrittori, amo molto, come dicevo prima, storie con accenni storici … sto per iniziare qualcosa in merito, ma per scaramanzia non ne voglio ancora parlare...

Infine permettimi una piccola digressione: Ci sono diversi tuoi colleghi che si infervorano in maniera molto “sonora” ogni volta in cui Topolino (il giornale n.d.r.) viene accostato ad un’immagine di infantilità, soprattutto all'interno del dibattito politico nazionale.  Qual è la reazione di uno che, come te, è parte della famiglia del Topo da così tanto tempo? 

Beh! Che dire, sono assolutamente d’accordo con i miei colleghi, Topolino è tutt’altro che un settimanale infantile per un pubblico sciocco e ignorante, dispiace sentire da politici associare a una informazione carente un settimanale come questo... “Topolino “è una rivista assolutamente di relax, ma anche con spunti di cultura, a differenza di giornali che dovrebbero fare Informazione e invece fanno solo titoli eclatanti! 

 

Grazie ancora per questa chiacchierata! Prima di salutarci abbiamo un'ultima curiosità da chiederti: hai un'onomatopea preferita? (La nostra é "SGRANG!") 

Bello SGRANG!! A me piace molto TONC! e BOING BOING !!!!!!!! 

UN ABBRACCIOO!!!! 

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