CYBERPUNK: CIRIBIRIBI', KODAK!

Iron Maiden: Somewhere in Time - EMI 29 settembre 1986
Iron Maiden: Somewhere in Time - EMI 29 settembre 1986

Per il ritorno del blog, a cui chiedo scusa per averti lasciato lì, solo soletto, con me che facevo il fenomeno su Instagramme, dimenticando che arrivo dal puzzo profumato delle riviste, da quel mondo che scoprivi solo quando ce l'avevi davanti, senza esser bombardato da cazzate sparate dal primo di turno in rete. Scusami, davvero. In questo momento sto ascoltando "October Rust" dei Type o Negative, così, volevo dirvelo perché potrebbe fare view e tendenza (ma chi, i Type O Negative?). Scherzi a parte, la musica è sempre stato un fattore centrale di tutte le mie passioni, gira e rigira, è sempre lì, anche quando ti avvicini ad un mondo che è quello del Cyberpunk. 

Ma che cazz...??? Eh già. 

Piccola parentesi che troverete in un video strappa lacrime in calce, il mio primo ed involontario incontro con il Cyberpunk è nel 1987, avevo 5 anni e in TV andava la pubblicità del Ciribiribì...Kodak! 

Ero poco più che un ragazzino con i capelli alla Guile di Street Fighter (cazzo volete, erano gli anni '90 ed andavano di moda i Back Street Boys) e all'epoca vivevo in pianta stabile da mia nonna, in centro città, dove scendevo sempre in Villa Comunale per due calci al pallone.  

Un giorno (si vabbè, stringi), passai davanti ad un negozio di dischi, si chiamava Disco Ring, e vidi un Cd con una copertina favolosa: i colori, lo stile, ma soprattutto, aveva una storia da raccontare già dalla copertina. 

Faccio una premessa (aridaje!), ho la fortuna di avere un papà ex rocker anni '70, che ha fatto radio ed anche musicista da giovine, quindi per me fu tutto facile, non trovai del bigottismo nel chiedergli: "c'è un Cd, si chiamano Aironmaidèn (lo dissi proprio così), me lo compri?". 

Pensate che mio papà, anziché tirarmi due ceffoni, fu contento, forse perché vedeva in me quello che era stato lui ai suoi tempi con i primi dischi dei Deep Purple o Black Sabbath. Insomma, mi prese sto disco. Si chiamava Somewhere in Time. 

A casa passai non so quanto tempo a guardare quella copertina e il libretto con quei brutti ceffi che nella mia città sarebbero stati etichettati come "criminali!". 

Presi coraggio, perché, guardate, non è facile da ragazzini ascoltare di punto in bianco certa roba. 

Apri il Compact Disc e partii Caught Somewhere in Time: la chitarra, ragazzi, non avevo mai sentito un effetto tale.  

Guardate, oggi ripensando a quei momenti, mi rendo conto di come gli Iron Maiden siano riusciti a trasmettere ad un ragazzino col moccio al naso, le ambientazioni del Cyberpunk con delle semplici (eh?!?) note musicali. 

Mi trovai proiettato in loschi bar al neon col puzzo di whisky e sigaro; non capivo un cazzo di inglese, ma ero lì! 

Piccola parentesi: da qui iniziai anche la mia carriera da metallaro. Pensate che compravo le maglie, solo per il gusto di averle, da un certo negozio che si chiamava "Cose Belle" (Herbert Ballerina father and mother, eh già), girando per la città fiero, sapendo che nessuno mi avrebbe fatto del male con Eddie stampato sul petto, ed invece...i metallari dell'epoca mi fermarono. Guardate, io vi giuro che questa cosa è accaduta. Due brutti ceffi con le maglie dei Maiden (scusa, ma anche tu ne avevi una), mi chiesero: "Perchè hai quella maglia?!??". Minchia, la mia prima iniziazione! Io, fiero, sapevo cosa rispondere:"Perchè c'ho il disco!". Silenzio, nei loro occhi lessi solo silenzio (non è che ci vuole molto se stanno zitti, eh)...Loro: "Seeeche disco?"..Io"C'ho samueLintim!. Loro: "Whua! ce lo passi???. 

Ok, da lì non ebbi più indietro il disco...ma andiamo avanti. 

 

Internet non c'era, ma volevo capire quel mondo così lontano dal mio, da dove arriva?!?!? Fortuna c'era nonna. 

Sempre vicino casa di mia nonna, c'era un videonoleggio (ah! come godo), quale luogo migliore per trovare una copertina con neon, pubblicità a gogo, fumi e cyberprostitute. 

Ricordo che il tipo del videonoleggio era anche uno spacciatore di cartucce NES, le noleggiava, assurdo, quindi poteva saperne qualcosa, non era uno sprovveduto. 

Tolsi il moccio dal naso, presi coraggio, e gli chiesi se c'erano film con cyberprosti...questa parte ve la risparmio. 

Blade Runner, rispose. Si, vabbè ciccio sto film sarà vecchio di dieci anni!  

Ti chiedo scusa amico noleggiatore/spacciatore, ancora oggi ti sto cercando per farmi tirare quel ceffone che meritavo. 

Non avevo capito un cazzo di quel film, ma niente, però mi piaceva un casino. Tutta quella distopia, quelle frasi senza senso, ma che un senso ce l'ha (cazzo sei, Vasco Rossi?). Ma, soprattutto, quanto era avanti, io che ero abituato a vedere gli  Lovely Sara tutte le mattine prima di andare a scuola. 

Poi arrivò lui, come un fulmine a ciel sereno. Passai da "Johnny è quasi magia" a "Jonny Mnemonic". Che cazzo di film, solo dopo anni ed anni scoprii che Molly Millions era collegata a Neuromancer di William Gibson, così come Keanu Reeves sarà collegato a Cyberpunk 2077 oggi! (Carràmba!) 

Scusa, hai detto NeuromancerAllora, devo ammettere che nella mia vita ho sempre considerato i bei fumetti al pari di un libro, quindi, mi sono avvicinato a quel capolavoro di Gibson dopo diversi anni. Neuromancer, sicuramente, ha introdotto tutto ciò che oggi sappiamo del Cyberpunk, abbiamo iniziato a sentire termini come Hacker, cowboy della console, cyberspazio, ecc... 

Leggere il romanzo di Gibson non è facile, io la prima volta, così come avvenne per la mia prima con Blade Runner, non avevo capito nulla. Devi essere nella testa dello scrittore per capirlo, è il suo mondo e, quindi, la prima lettura diventa quasi frustrante, con tu che torni indietro di qualche pagina (vabbè, nel mio caso almeno una 20ina). Ma volete sapere qual è la cosa più strana di questo mio racconto? Che Neuromancer l'ho incrociato per la prima volta su un vecchio Commodore 64. Eh già, la mia carriera da retrogamer parte proprio dal biscottone e quell'alimentatore color caramello andato a male, usato per uccidere dai più spietati serial killer anni '80.  

Avevo una cassetta pirata, sì  ragazzi, altro che Torrent, masterizzazioni, scarico qua e là...con il Commodore si piratava: 2 mangianastri, carta stagnola e tanta, ma tanta, pazienza.  

Il gioco non uscì mai in italiano, però armati con i miei amici di ventura di dizionario (il nostro Google traslate), cercammo di portarlo a termine, senza mai riuscirci.  

Oggi, a distanza di tantissimi anni, l'ho portato a termine per almeno 5 o 6 volte, con Google traslate, e sono rimasto sbalordito da come un titolo del 1988 fosse così vario, profondo, un opera enorme per l'epoca e così rispettosa di Gibson.  

La musica anche in questo caso torna, e, grazie proprio a Neuromancer, arrivo a scoprire "Some things never change" dei Devo, brano intro della versione C64. Non avrei mai immaginato che quei vasi in testa avrebbero sconvolto tutto il mio futuro, cancellando il minimo di serietà che mi era rimasto.

 

"mo zitto"
Foto inserita col il semplice scopo del "si, ce l'ho".

Nella mia vita non sono mai stato una persona stabile, non fraintendetemi, ho avuto la fortuna di essere un appassionato di COSE (ormai odio la parola nerd, abusata dal mondo intero) in un periodo quando, le COSE, le scoprivi in due modi: se avevi la fortuna di incrociarle o se andavi alla ricerca. 

Era la fine degli anni '90, Campobasso era una città piena di neon, fumo, cyperprostitute, la noia aveva preso il sopravvento su noi cowboy spaziali, ma poi arrivarono loro: le fumetterie. 

Ricordo la fumetteria del mio carissimo amico Olindo, "Livello 1", con le tutine di Star Trek alla parete!  

Poi arrivò un tizio, che non so che fine abbia fatto, delle volte penso sia stato una sorta di amico immaginario, che aprii un locale chiamato "La Spada Runica". Ora, siccome erano i miei primi tempi de "i brufoli dovuti a forti esigenze personali", pensai, "michia, hanno aperto un sexy shop a Campobasso!" Purtroppo non fu così...ma ho scoperto che esistevano i giochi da tavolo, ruolo, board games! (ok, faccio il fenomeno qui) Warhammer, il gioco di Ken il Guerriero, D&D e lui...Cyberpunk. URKA! 

Tu, si proprio tu, bimbo minkia col moccio al naso, adesso sono io il metallaro che ti ferma e ti dice: "non sei degno!" Lui sicuro mi risponderà: "C'ho SAMUELINTIME". Cyberpunk 2020 (tu moccioso, ti dice nulla 2020 in cyberpunk 2077?!?!? Lui: "SAMUELINTIME") è un gioco ideato dalla mente geniale di Sir. Mike Pondsmith, basato, ovviamente, sulle opere di Gibson.

Da ragazzino avevo una mente molto più fica di quella di oggi, e riuscii a collegare un gioco da tavolo ai Videogames: Mortal Kombat, ricordate Kabal? Occhialetti, maschera antigas, mantello, cappuccio, lame...potevo non creare un Kabal anche in Cyberpunk board game??? 

In questo articolo sicuramente qualcuno mi tirerà le orecchie perchè non cito titoli che loro hanno solo visto su internet, come: 

System Shock, Rise of the Dragon, Deus Ex, HellBeneath of Steel SkyShadowrunecc...ecc... Brazil, Mad Max, Metropolis, Akira, Ghost in the shell...ecc... 

Questa storia è solo una mia esperienza personale, volevo rivivere il momento per come l'ho davvero vissuto. Volevo scrivere un articolo fatto di nozioni, elencando giochi con annesse foto, parlando un linguaggio che forse oggi tutti vogliono. 

La cosa che più mi emozionava quando compravo una rivista o un fumetto, erano le storie, quando un redattore o un lettore ti raccontava la sua esperienza con quel titolo, fumetto, film. Oggi ci manca proprio questo, viviamo solo di nozioni, sapientoni e gente che macina informazioni senza viverle. 

Viva gli Aironmeidèn! Viva Samuelintim! 

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